Nasco imbianchino. Avevo tre anni. Due muratori aprono un varco tra la cucina e la sala; io, seduto a terra a gambe incrociate, spennello felice sul mio pezzettino di muro. Un secchio si sposta, una scala cade sulla mia testa, che si apre un po’. E di fare l’imbianchino non ne ho più tanta voglia.

Figlio di giornalista e bibliotecaria, superata anche l’idea di diventare benzinaio, pompiere, spazzacamino e calciatore (ovviamente), leggo e scrivo, ma studio per allineare bit. Arrivo alla laurea e mi ci guadagno da vivere.

Quasi accidentalmente mi ritrovo una reflex in mano. Più dei tempi di esposizione, dei diaframmi e tutto il resto, mi interessano le storie.

Prendo la mia macchina e scendo in strada. Come leggere.
Leggo una storia, scatto, e provo a raccontarla. Come scrivere.

paolo giancristofaro